RINOPLASTICA

Terminato l’intervento…


Terminato l’intervento e completato il risveglio, assistito dall’anestesista, devi concentrarti subito su alcuni aspetti del primissimo postoperatorio.

Prima di tutto, la respirazione avviene attraverso la bocca. Ricordati quindi di respirare a bocca aperta!

Dolori? No, non è detto che al risveglio il nostro naso sia dolente.

È possibile invece avvertire un senso di bruciore in gola che ricorda una tipica faringite. Il motivo di questa sgradevole sensazione è dovuto alle sostanze disinfettanti utilizzate e al tubo che è stato utilizzato per la respirazione assistita. Può essere utile, a risveglio completato, sciogliere in bocca le comuni pastiglie lenitive che usiamo per la faringite.

Una volta nella stanza di degenza, per il comfort e la sicurezza del paziente, conviene:

  • Mantenere con due cuscini il capo in posizione leggermente rialzata.
  • Ungere le narici con pomata o unguento antibiotico e sostituire la garza che il chirurgo ha applicato sotto le narici ogni volta che s’inzuppa di secrezioni o sangue.
  • Ridurre il più possibile le visite di familiari e amici.
  • Preferire un’illuminazione soffusa ed evitare i rumori inutili.
  • … e non fare una doccia calda!

Esercitati a essere paziente

Il periodo postoperatorio può essere superato più facilmente se ti eserciti a essere paziente, se ti prepari ad accettare con serenità quei piccoli problemi che inevitabilmente si presenteranno. Per superare positivamente quei giorni, è fondamentale ricordarsi di assumere i farmaci prescritti e seguire i consigli che più volte hai letto in questo sito. Anzi, impara tutto a memoria! Scoprirai come una buona preparazione all’intervento sia in grado di aiutarti nelle ore e nei giorni successivi all’intervento.

I tamponi endonasali, i cerotti e il gessetto

La rinoplastica non termina con i punti di sutura.

Dopo aver “chiuso” le incisioni, dobbiamo aiutare il nuovo naso con sostegni e protezioni. I tamponi inseriti entro le narici, agendo dall’interno, aiutano a ridurre il sanguinamento postoperatorio; nella mia pratica professionale, utilizzo i tamponi in meno del 50% dei miei pazienti.

I cerotti e il gessetto, applicati esternamente, aiutano la cute ad adattarsi alle strutture sottostanti, proteggono il naso e ricordano al paziente che è stato operato e che deve prestare particolari attenzioni per la guarigione.

I tamponi endonasali si possono rimuovere, nella maggioranza dei casi, entro le prime 24 ore dall’intervento. I cerotti e il gessetto rimarranno in posizione per circa sette giorni; saranno rimossi dal chirurgo durante uno dei controlli postoperatori.

Come recuperare in fretta la funzionalità nasale

L’importanza della respirazione attraverso il naso si fa sentire quando abbiamo il raffreddore e siamo costretti a respirare a bocca aperta.

Nel periodo postoperatorio è di fondamentale importanza la cura e l’igiene del proprio naso, per recuperare in fretta la funzionalità nasale. Le secrezioni, prodotte in abbondanza, tendono ad accumularsi a livello dell’apertura delle narici e possono essere rimosse delicatamente utilizzando dei “cotton-fioc” ben imbevuti di acqua ossigenata. Durante le manovre, va evitata ogni trazione o frizione a livello dell’incisione chirurgica (dove ci sono i punti di sutura).

Di giorno vanno effettuati lavaggi endonasali ripetuti con soluzione salina (Fisiomer o Tonimer Spray – getto medio) mentre la sera, prima di addormentarsi, va applicato del gel nasale idratante come il Tonimer gel. Così facendo si evita la formazione di crosticine all’interno delle narici che, oltre a bloccare il flusso aereo, sono una delle cause di dolore.

Attività sportiva

Spesso la rinoplastica è effettuata in soggetti giovani e sani che desiderano tornare velocemente alla loro vita sociale di tutti i giorni. Del resto, a quattro-cinque giorni dall’intervento, un incontro di lavoro, la frequenza alle lezioni universitarie o una cena tranquilla a casa d’amici è senz’altro alla portata.

Per l’attività sportiva, invece, non esiste una regola generale e la decisione su quando riprenderla andrà valutata assieme al chirurgo. Per esempio, l’allenamento muscolare con la cyclette può essere ripreso a pochi giorni dall’intervento, mentre lo “jogging” e le altre ginnastiche ritmiche, producendo microtraumi ripetuti, non sono altrettanto innocue. La palla da tennis, la neve fresca, il gomito del compagno di squadra di pallavolo quando si scontrano con il nostro naso sono sempre pericolosi… figuriamoci a meno di un mese dall’intervento.

P

er chi ha subito traumi nasali a ripetizione e sta ancora svolgendo un’attività agonistica, come nel caso di un giocatore di rugby o di un pugile, è preferibile, se la funzionalità nasale non è gravemente compromessa, rimandare l’intervento a fine carriera.

Consigli utili

Il comportamento del paziente nei giorni successivi all’intervento chirurgico è importantissimo per il raggiungimento degli obiettivi. L’imprudenza e la disattenzione possono complicare anche il migliore degli interventi.

Questi i miei consigli per il periodo postoperatorio:

  • Ricordati di eseguire i lavaggi endonasali almeno tre volte al giorno per un mese e di applicare il gel la sera prima di coricarti per dieci giorni.
  • Applica tre volte al giorno, per dieci giorni, un unguento contenente gentamicina (come il Gentalyn unguento) a livello dell’incisione columellare.
  • Evita i cibi troppo caldi.
  • Non fumare.
  • Ricordati di assumere i farmaci prescritti alla dimissione.
  • Non mancare alle visite di controllo.
  • Indossa le cinture di sicurezza in auto.
  • Non utilizzare cicli e motocicli per spostarti.
  • Non abbronzarti (niente esposizione al sole, niente lettini abbronzanti).
  • Applica della crema protettiva con schermo solare totale e indossa un berretto con il frontino quando esci di casa.
  • Non tenere in braccio il tuo bambino (la prima cosa che gli viene in mente è quella di strapparti il gessetto dal naso).
  • Dormi con due o tre cuscini sotto al capo.

E contatta sempre il chirurgo se hai dubbi sul comportamento da tenere.

“Il mio naso rimarrà fragile?”

Il naso è comunque fragile, indipendentemente dai traumi subiti o da un precedente intervento chirurgico. La frattura delle ossa nasali è tra le più frequenti in assoluto; non è raro, infatti, che nell’arco della vita si presenti più di una volta. Una volta superato il primo mese postoperatorio, sarà il paziente stesso a decidere lo stile di vita, più o meno spericolato, che fa per lui.

“Quando potrò indossare nuovamente gli occhiali?”

Nel primo periodo postoperatorio è importante evitare ogni trauma nasale e il solo indossare gli occhiali rappresenta un problema. L’appoggio anteriore degli stessi sul dorso nasale rischia di spostare le ossa nasali mentre si stanno consolidando nella nuova posizione. Non va poi dimenticato che ogni botta o pressione sugli occhiali si trasmette al naso.

Con molta cautela e attenzione, è comunque consentito l’uso degli occhiali per la sola lettura. Basta sospenderli alla fronte con una strisciolina di cerotto adesivo in modo che non si appoggino al naso (fatti spiegare dal chirurgo come si fa).

La decisione su quando ricominciare a indossare gli occhiali senza queste precauzioni varia da caso a caso e viene presa dopo i primi controlli postoperatori di routine.

Non ci sono problemi invece per utilizzare le lenti a contatto.

La manutenzione delle cicatrici

Prima e dopo la rimozione dei punti di sutura, le incisioni esterne (cutanee) e interne (mucose) del naso richiedono, per una cicatrizzazione ottimale, il rispetto di poche ma fondamentali regole:

  • Medicazione corretta con unguenti o pomate antibiotiche prescritte dal medico.
  • Lavaggi endonasali con soluzioni saline (igiene nasale).
  • Protezione dall’esposizione solare.
  • Protezione dai traumi.

Questi accorgimenti sono più importanti nei primi trenta giorni.

Le più frequenti complicanze

Va subito detto che le complicanze di una certa importanza sono rarissime quando la rinoplastica è eseguita da mani esperte in un paziente ben informato e collaborante.

I disagi conseguenti all’intervento sono di solito minimi. L’inconveniente principale deriva dal fatto che la respirazione è ostacolata per l’aumento delle secrezioni: si tratta solamente di pazientare per qualche giorno. Dopo la settoplastica o la turbinoplastica, l’aumento del flusso d’aria attraverso il naso può preoccupare il paziente, ma è solo questione di abituarsi a questa nuova sensazione. La mucosa che ricopre internamente il naso ha bisogno di tempo per guarire; il gonfiore e l’irritazione si risolveranno nelle prime sei-sette settimane. Il mio consiglio è quello di evitare farmaci decongestionanti aggressivi in spray o in gocce e di aspettare la guarigione spontanea delle mucose endonasali. Un sanguinamento eccessivo rappresenta un fatto raro nella rinoplastica (probabilmente l’incidenza è inferiore al 5%). In questo caso è indicato tamponare nuovamente il naso o cauterizzare il piccolo vaso ancora sanguinante. Dopo l’intervento di rinoplastica possono presentarsi piccole irregolarità che richiedono in alcuni casi correzioni successive. Ritengo sia preferibile accettare l’eventualità di un “ritocco” al naso quale alternativa a una maggiore aggressività nel corso del primo intervento; molti reinterventi sono di piccola entità e di breve durata. L’infezione è una possibile complicanza di qualsiasi procedura chirurgica, ma è estremamente rara nel naso. Un’infezione grave può danneggiare i tessuti nasali. Uno starnuto improvviso, un piccolo trauma o una manipolazione accidentale possono spostare le strutture nasali, con il risultato, nella situazione peggiore, di perdere la forma o la simmetria del naso ottenute con l’intervento. Se queste condizioni sono prontamente riconosciute, possono essere corrette spesso senza sottoporre il paziente a un reintervento. La cartilagine settale si comporta come una molla e quando è spostata dalla sua posizione di riposo tende a ritornarvi. Per correggere una deviazione settale è necessario pertanto indebolire la “molla”. Il setto rappresenta anche un importante sostegno del naso; per questa ragione è fondamentale trovare un compromesso tra il raddrizzamento del setto e la sua funzione di sostegno e avvisare il paziente che, occasionalmente, una correzione incompleta e/o una deformità nasale può residuare. Alcuni aspetti dei processi di guarigione non sono controllabili. Se alcune regioni non guariscono correttamente o si ha una produzione eccessiva di tessuto cicatriziale, possono comparire deformità interne o esterne (visibili). Raramente, possono comparire perforazioni settali; queste possono essere migliorate o corrette con una procedura successiva.

In casi rari, è stato riportato un cambiamento dell’olfatto. Anche se nella mia esperienza clinica personale non ho riscontrato problemi residui riguardanti l’olfatto, questi sono teoricamente possibili.

Tutte le complicanze della rinoplastica menzionate sono inusuali ma, nonostante l’utilizzo di tutti gli accorgimenti chirurgici del caso, non possono essere escluse totalmente. Esse sono state riportate non per allarmare il paziente, ma per dare un’informazione il più possibile completa.

Risultati insoddisfacenti

Ho già affermato che questa chirurgia non è magica. Quando il risultato estetico e funzionale non è soddisfacente, dobbiamo accettare quest’eventualità e ricercare le cause che stanno alla base dell’insuccesso. Per fare questo studio possiamo:

  • Verificare tutti i passaggi precedenti (programmazione ed esecuzione dell’intervento, terapia e comportamento nel postoperatorio).
  • Documentare nuovamente con visite e indagini strumentali la situazione.
  • Richiedere un eventuale consulto da parte di un collega esperto.
Non va dimenticato che a distanza di tempo dall’intervento la maggior parte dei pazienti dichiarano di essere soddisfatti dei risultati raggiunti con la chirurgia nasale.

I costi dell’intervento di revisione

Quando è necessaria una correzione aggiuntiva e il paziente e il chirurgo sono decisi a eseguirla, la spesa dovuta per il chirurgo è ridotta o addirittura eliminata. Rimangono a carico del paziente le spese per l’anestesista e la casa di cura.

Se decidi di rivolgerti a un altro professionista, non si tiene conto di questa agevolazione economica.

Vorrei incontrarti tra 10 anni

Una visita di controllo a distanza di tempo dall’intervento, a volte anche di anni, può sembrare inutile agli occhi del paziente. Ma non è così. Per quanto la gran parte della guarigione avvenga nei mesi successivi all’intervento, il suo completamento ricorda molto un processo di “lento stagionamento”. Una valutazione a lungo termine rappresenta, per il tuo chirurgo, un’occasione insostituibile di studio e, per i prossimi pazienti, una sicurezza in più. Anche il tuo intervento odierno trova le basi nell’esperienza maturata con i pazienti che ti hanno preceduto. Inoltre, per le visite di controllo e la documentazione fotografica a lungo termine, il professionista non richiede alcuna parcella, pur trattandosi di un importante servizio aggiuntivo fornito al paziente.